- Qualsiasi riferimento a conversazioni realmente avvenute e/o a persone realmente esistenti non è puramente casuale.
- Le iniziali non corrispondono a quelle di nomi e/o cognomi delle dialoganti: sono semplici contrassegni che rispettano l'ordine alfabetico di "presa di parola".
Roma, giugno 2005
A - ... Sì, certo, per carità, è stato utile leggere insieme tutti gli articoli della legge, anche perché era un gran casino, non ci si capiva nulla... E' stato anche molto utile vedere da un punto di vista scientifico che cos'è, e soprattutto che cosa non è un embrione... Resta però il fatto che secondo me i problemi sono a monte...
B - In che senso?
A - Guarda, la legge è certamente mal fatta, abborracciata, ma i quesiti referendari restano all'interno della stessa identica logica della legge, a differenza, per esempio, dei referendum sul divorzio e sull'aborto, che proponevano logiche diverse, contesti diversi...
B - Tu sai bene che c'è stata una proposta per l'abrogazione totale della legge, ma la Cassazione l'ha respinta.
C - E con quale motivazione?
B - Che ci sarebbe stato un vuoto legislativo, insomma che una qualche norma era necessaria in questo campo.
A - ... Quello che voglio dire è che, comunque ci si muova, si resta all'interno di una logica assurda, che è quella della "maternità a tutti i costi"... Ma ragazze mie, vi rendete conto di quello che c'è dietro? E non è tutto: dietro a questa specie di... "consumismo" delle coppie, c'è - certo, ci sono grossi interessi economici, ma c'è anche un'esaltazione della tecnologia, che dovrebbe risolvere tutti i problemi.
C - Vabbè, ma allora tu che proponi? Di "andare al mare" con il cardinal Ruini e quindi far fallire il referendum per mancanza del quorum?
A - Non è questo il punto. Io voglio dire che sia la legge sia il referendum mi mettono alle corde, e io odio esser messa alle corde. Sia la legge che il referendum sono il prodotto di logiche tipicamente maschili: il corpo della donna viene considerato alla stregua di un contenitore che se ne sta lì, passivo, a gambe aperte, ad aspettare le manipolazioni, punto e basta. Non c'è nessuna considerazione per lo stress ormonale al quale la donna si sottopone, per il rischio che corre, non c'è nessuna attenzione per la responsabilità che si addossa una coppia quando decide di avere un figlio...
D - Poi c'è il problema del donatore esterno...
E - A proposito, per favore, non parlate di "procreazione eterologa"... Non si ricorre mica al seme di un'altra specie, il donatore non è mica un animale!
C - Scusate, io non vorrei essere bassamente pragmatica, però tra pochi giorni bisognerà comunque votare - o non votare, perciò...
E - Ecco, a me sarebbe piaciuto, come dire? fare un passo indietro e riflettere... Poi ho pensato che forse su alcuni quesiti avrei potuto rispondere "no". Poi però, dopo i nostri incontri, penso che finirò col votare quattro volte "sì", ma il malessere resta...
A - La colpa è di noi donne che non abbiamo sufficientemente portato avanti un discorso maturo di critica nei confronti del modello di famiglia tradizionale, del desiderio di fare un figlio...
D - ... Che ci volete fare, questo è un paese cattolico! Adesso poi con Ratzinger... avete sentito quello che ha detto sulla difesa della vita?
C - Guarda che sono esattamente le stesse cose che diceva l'altro papa, solo che lui le raccontava meglio... del resto, per la Chiesa il matrimonio è indissolubile e il suo scopo è la procreazione, quindi il preservativo non si deve usare e i figli malformati o non voluti si fanno comunque nascere!
B - E lo Stato laico dove va a finire?
E - E la ricerca scientifica?
F - Sentite, riassumiamo: se il referendum fallisce o vincono i "no", ci teniamo una legge liberticida, che -
C - Vi rendete conto del fatto che riconoscere all'embrione gli stessi diritti delle donne significa aprire la strada alla revisione della legge sull'aborto?
F - ... una legge liberticida, che limita la ricerca scientifica, non protegge le donne e prepara il terreno per provvedimenti ancora più restrittivi...
D - Altro che "l'utero è mio e lo gestisco io"!
F - ... se invece vincono i "sì"...
A - Se vincono i "sì", si incoraggia il consumismo tecnologico senza porre alcun limite al desiderio sfrenato, assurdo di aver figli contro ogni logica!
C - Senti, io figli non ne ho mai voluti, però non me la sento di considerare aberrante il desiderio di averne... Voltaire diceva (più o meno): "Non sono d'accordo con te, però mi batterò affinché tu possa esprimere liberamente le tue idee.".
A - Lascia perdere Voltaire, qui non si tratta di "idee", ma di mutazioni epocali che ci travolgono...
F - ... se vincono i "sì", sarà possibile forse cominciare finalmente una riflessione più ricca, più articolata -
A - ... che finora siamo state incapaci di fare!
C - Ma finiamola di colpevolizzarci: le donne l'hanno sempre fatta, una riflessione articolata!
F - No, ma io intendevo a livello politico!
Tutte - Ahi ahi...
G - Sentite, io finora non ho parlato... volevo dire che io un figlio l'ho tanto desiderato, anche se il mio corpo non mi consentiva di averlo... la mia è stata una maternità a rischio... dovete capire... ho accettato tutti i disagi perché un figlio lo volevo.
Un silenzio
F - Io penso che ognuna di noi nella sua vita abbia fatto le sue scelte, e ne sia responsabile. Poi però c'è un ambito più vasto di quello familiare, all'interno del quale si può agire, portando le proprie opinioni, i propri dubbi, le proprie esperienze, cercando di risvegliare una coscienza critica...
E - Allora, se pensate che queste nostre idee, con tutti i loro limiti, siano degne d'attenzione...
Tutte - Scriviamo un documento??? Oppure...
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