Scena I
Quando d'estate vado nelle Valli
del Natisone
lo sguardo trasparente degli amici
fa rifiorire tutte le speranze
di giovinezza.
Tornerò torneremo...
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Scena II
Se mi tuffo nel mare di Maremma
la rete d'oro imprigiona la sabbia
mentre il corpo s'invetria nell'azzurro
che scolpisce e rinnova.
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Scena III
L'estate va verso la fine. Esplode
qua e là un presagio del tempo autunnale.
C'è una foresta dove si riposa
e s'infosca il colore sulla gola
del pettirosso, proprio là nel cuore
del Casentino.
Là è bello con amici vecchi e nuovi
esercitare il pensiero vivente.
Mani sguardi parole s'intrecciano
mentre dendritiche radici tessono
il loro imprevedibile cammino.
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Epilogo
Ritorno a Roma. Gli oggetti di sempre
mi accolgono perplessi: "Chi è questa?"
Ma il ginocchio sbucciato è un talismano,
una macchia di Rorschach, che consulto
ogni mattina, vivo promemoria
di un sangue che non ristagna.