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Un incontro

"Chi è Pasquale Musarra?"

testo di Gianni Tomasetig


Gianni e Pasquale - fpto: Paola Musarra
Gianni e Pasquale

Pasquale per me è una persona diretta, immediata, senza filtri. Con lui mi sono sentito subito a mio agio. Mantiene comunque un suo segreto esistenziale, che ti può rivelare a poco a poco, solo se percepisce un eguale desiderio di ascolto da parte tua, altrimenti potresti pensare di averlo esplorato fino in fondo, ma...

E' fatto di molti strati fra loro comunicanti, con intercapedini fatte d'aria, a volte compressa.

Lo vedo muoversi con disinvoltura anche su strade asfaltate e su strade ferrate, ma il suo piede si trova meglio sfiorando le zolle, le radici, i sentieri e le vie dei paesi che profumano di mosto, di fiori d'arancio.

Il suo passo è veloce, deciso, sicuro. La mano destra impugna una borsa di pelle, come quelle che una volta si portavano dietro i medici che usavano poco le lastre e le analisi chimiche, ma ti guarivano toccandoti e ascoltando i palpiti del tuo cuore e dei tuoi organi, mentre osservavano anche la tua pelle, il tuo respiro e i moti del tuo animo.

Nelle sue poesie ritrovi parole concrete, sofferenti, ma anche altrettanti respiri vivificanti, che sanno collegare il passato ad un futuro in divenire di speranza sicura.

Pasquale mi fa ricordare il mio vissuto contadino, quando i soldi servivano solo alle necessità quotidiane e per pagare le tasse allo Stato, quando il "diverso" trovava uno spazio sicuro, protetto nella comunità, quando le porte non venivano chiuse, sprangate di fronte all'altro, che veniva percepito come te stesso, con lo stesso destino tracciato già dalla nascita.

Il "diverso", i "diversi" che io ho conosciuto sia per le strade di Zverinac che all'osteria di mia nonna facevano parte integrante del mosaico del paese e dei paesani. A volte la loro diversità aveva addirittura qualche piccolo vantaggio, perché venivano aiutati essendo meno abili, o diversamente abili...

Perfino noi bambini, sempre pronti a divertirci alle spalle degli altri, conoscevamo le regole non scritte del vivere in comunità.

Pasquale sta spendendo la propria vita in un continuo sforzo di collocare il diverso, il sofferente, in uno spazio comune, conosciuto e degno di essere vissuto da ogni essere umano, le cui specificità rientrano comunque tutte nell'ambito dell'uomo di sempre, con i suoi sogni, le sue gioie e i suoi dolori.



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foto e   
mise en page: 

pmusarra

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