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Libri d'Artista

testo e foto:
Paola Musarra


Roma, giugno 2004

Sono nel Salone Monumentale della settecentesca Biblioteca Casanatense. C'è penombra e odore di buono. Le splendide strutture lignee sembrano emanare luce propria.

Si è appena conclusa la 5a Rassegna Internazionale del Libro d'Artista (segnalata nella nostra rubrica Eventi), ma i libri sono ancora là, nelle preziose teche foderate di damasco verde.

Stefania Missio - foto: P.Musarra

Stefania Missio è la direttrice artistica e l'ideatrice della Rassegna (curata dal gruppo La Tana, Spazio dal 1999), che quest'anno ha come titolo "Alfabeti".
Tutti i Libri d'Artista sono realizzati rigorosamente a mano, utilizzando antichi e nuovissimi procedimenti di stampa, rilegatura e visualizzazione.
Dalle bacheche occhieggiano i riflessi e le opacità dei più diversi materiali: carte preziose, certo, ma anche tessuti, cera, ceramica, pelle, legno, metallo, pietra, plexiglass, spago, chiodini, fili e trame di cotone, resine, polistirolo, celluloide, terracotta...
Ogni libro ha un suo contenitore che in realtà, spiega Stefania, è anch'esso un contenuto.

Stefania ha cominciato a lavorare come illustratrice di libri per bambini. Alla Scuola di Grafica di Venezia ha mosso i primi passi nella riflessione sul "libro". Con noi c'è Loretta Cappanera: si sono conosciute proprio a Venezia, hanno seguito entrambe l'insegnamento di Matilde Dolcetti.

Come si realizza un Libro d'Artista? "Guarda, sono passata dal 'come si fa un libro' al 'come NON si fa un libro'..." ride Stefania, guardando con aria complice Loretta.

Loretta e Stefania - foto: P.Musarra

Ma insomma, chiedo, come definireste questi piccoli universi colorati, così saggiamente allineati nelle bacheche?

Decidiamo di fare una visita guidata non convenzionale, guardandoli e valutandoli uno per uno.

Ho detto saggiamente allineati? Ho sbagliato. In realtà, alcuni ammiccano, altri gesticolano, altri ancora sussurrano in modo inquietante. Insomma, sollecitano chi li guarda, vogliono una reazione.

Ancora una volta la definizione arriva al negativo. "Il Libro d'Artista, dice Stefania, NON è un soprammobile: ti provoca, tu fai parte di lui... E' anche diverso dal quadro, perché DEVI ENTRARCI, fisicamente..."

E non è neanche un "oggetto", rifletto ripensando a quanto affermava Remo Bodei ad un convegno filosofico dell'Università di Pisa (cfr. la Repubblica, merc. 28 aprile 2004). Il termine "oggetto" risale alla Scolastica medioevale. L'idea di objectum fa pensare a qualcosa che mi viene gettato davanti, provocando un arresto (cfr. il tedesco Gegenstand).

Forse è meglio definire il Libro d'Artista come una "cosa" in senso heideggeriano:
"Il discorso di Heidegger , afferma Bodei, mostra come le cose incorporino relazioni sociali e naturali e assorbano una patina mitica e affettiva, acquistando un valore simbolico irriducibile al valore d'uso e di scambio o a meri schemi conoscitivi."

L.Cappanera, Kilim - foto: P.Musarra

Siamo davanti alla bacheca che racchiude il Kilim di Loretta. Inconsapevolmente, lo avevo ricreato su MeDea, a partire da una singola immagine, come sfondo per un editoriale particolarmente impegnativo.

Per me quell'immagine aveva funzionato come un attrattore nel caos. Attualizzandola virtualmente, l'avevo moltiplicata e idealmente mi ero ricongiunta, senza saperlo, al progetto dell'Artista...

Vorrei chiudere queste brevi note con le parole di Stefania Missio, tratte da Printshow, una rivista digitale di informazione sulla stampa d'arte italiana e internazionale:
"(...) In un momento così critico della storia umana, dove ostilità, tentativi di omologazione culturale e soluzioni belligeranti sembrano procedere senza sosta, un altro esercito agguerrito di tutt'altro genere non intende mollare la presa: è quello degli Artisti del Libro, che hanno grandi occhi, grandi orecchie, grandi bocche e grandi mani. Insomma, gran bei mostri che fanno mostre, che possono far paura a chi non vuole che questo mondo lacerato trovi altre soluzioni. Quelle che fanno della diversità un frammento di arricchimento, perché a sé mancante."

L'altro è ciò che ti manca.




mise en page:
pmusarra



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