Editoriale dalla "Terra di donne"
di Paola Musarra

Voglio parlare dell'8 marzo. Sì, lo so, molte snobbano l'8 marzo e le mimose, ma in questo annuncio di primavera già lordato di sangue voglio tenermi strette le gioie delle "piccole reti solidali" che ci danno la forza di lottare.
E poi le mimose che hanno viaggiato beneauguranti nelle nostre e-mail e che vedete qui rappresentate sono quelle del giardino di Emi sul lago di Garda e quelle romane virtuali che proteus ha composto innestando la chioma di un albero della Villa Celimontana in un suo vaso afghano.
L'8 marzo io invece ero a Cividale del Friuli, nella "Terra di donne", tra neve e sole.
Le donne di quella terra sono ben note a chi ci segue: Loretta, Lucia, Margherita, Michela...
A Cividale ho incontrato Loretta Cappanera, che mi ha regalato un'immagine straordinaria, un tassello del suo kilim, del quale certamente riparleremo su MeDea. Ho elaborato l'immagine (Loretta, spero, mi perdonerà) per lo sfondo di questa pagina: sotto una pioggia di sangue le donne continuano a marciare, con le loro bandiere.
Ma ecco l'originale, in tutta la sua potenza:
Le poesie di Lucia Gazzino ad ogni nuovo aggiornamento di MeDea creano uno spazio di riflessione sulla nostra homepage. Le parole sono semplici, lisce, tenere, ma spesso sanno evocare, quasi a bassa voce, gli orrori del nostro tempo, meglio di qualsiasi declamata invettiva.
A Cividale ho festeggiato con Lucia la nascita di un nuovo nato, "Alter mundus", pubblicato da LietoColle, la casa editrice di Michelangelo Camilliti che crea piccoli volumi da collezione. Vi segnaliamo la presentazione del libro di Lucia nella rubrica eventi.
Poi mi sono addentrata più profondamente nelle Valli. Dopo il Ponte di San Quirino, ecco San Pietro al Natisone.
Dirige la bella biblioteca comunale Rita Gueli Venuti, Presidente dell'Auser locale che promuove interessanti iniziative culturali. Qui Rita è alle prese con il nuovo computer: donne e tecnologia...
Con lei ho visitato alla Beneška Galerija di San Pietro la mostra di Luisa Tomasetig che vi abbiamo segnalato negli eventi.
Non solo lupi ed anatrine, ma anche nuovi segni graffiati e graffianti, forti, suggestivi, nel contesto inquietante suscitato dal campo sonoro di Giancarlo Toniutti: un "rumore di fondo" (diffuso da originali casse angolari appuntite progettate e costruite da Giorgio Tomasini) creato con l'arpa-sonaglio, uno strumento temporaneo autocostruito di metallo, osso e legno, suonato con un archetto mongolo.
Illustrazione di Luisa Tomasetig (part.)
E l'8 marzo?
Più dentro, ancora più dentro, nel cuore delle Valli , fino alla palestra di Liessa (ve ne avevamo parlato l'anno scorso, Margherita Trusgnach-Tarbjanova ed io).
Anche quest'anno l'Unione donne della Benečija (Zveza beneških žen) ci ha offerto uno spettacolo entusiasmante recitato dagli attori della Beneško gledališče, con la regia di Aldo Clodig, che oltre ad essere poeta e a dirigere un coro, è anche regista.
Lo spettacolo, presentato da Margherita, era ispirato ai lavori fuori commercio di Gianni Tomasetig-Rožni (il mio compagno!) e in particolare alla figura della nonna di Gianni, Tonina Rožna, che un tempo aveva un'osteria e rallegrava tutti con burle e scherzi (ma sapeva anche consolare e aiutare chi ne aveva bisogno).
In copertina: la tabacchiera della nonna
Festa della Nonna, dunque? Diciamo piuttosto festa di tutte quelle donne straordinarie che sanno reggere il timone della famiglia nelle tempeste:
"Nella mia terra il tessuto connettivo è fatto di fibre che per loro natura sono più femminili che maschili. La famiglia infatti è tenuta a bada, è guidata dal timone femminile. Questo timone affonda nell'acqua e la sua azione non sempre è visibile in superficie. Lo scafo e le grandi vele portano il marchio e le insegne del capofamiglia e in un primo momento sembra che la grande impalcatura sia retta e gestita dai poderosi muscoli, dalle forti braccia maschili.
Ma una più attenta e sottile analisi rivela che le cose non stanno proprio così.
Con piccoli spostamenti, con i necessari aggiustamenti, la direzione viene suggerita e impressa al timone dalla mano femminile.
In questa terra di forte emigrazione maschile è infatti la parte femminile che ha imparato a reggere il timone in tutte le situazioni difficili, burrascose, pericolose della navigazione familiare.
Lo spazio interno - la casa, ultimo baluardo - è gestito dalle donne, ma non solo: anche tutta l'amministrazione è tenuta in piedi da loro, che conoscono da vicino le oscillazioni economiche e tutti i movimenti interni al territorio. (G.Tomasetig, Un filo di spago, CISU, Roma 2002, pp.84-85)
A Liessa c'era Michela Predan, che sta per laurearsi e presto ci parlerà di Marco e delle sue opere, che viaggiano da un museo all'altro (attualmente sono a Gorizia); c'era anche Marina Cernetig, che recitava nello spettacolo insieme alla figlia, e che mi ha offerto un bouquet di poesie di donne per MeDea...
E' stato davvero difficile lasciare questo contesto affettuoso e stimolante, per riadattarmi ai tempi, ai luoghi e alle voci di Roma, alle notizie tragiche che rendono sempre più precaria la nostra vita quotidiana.
Ma per fortuna c'è questo legame sottile ma forte che ci unisce: ci ritroviamo su MeDea!
Questo mese troverete sul sito:
- una mia riflessione su tempi luoghi voci delle donne ispirata agli incontri romani con Francesca Comencini e Shirin Ebadi;
- la testimonianza di una donna dell'Est, ginecologa nel suo Paese, l'Ucraina, governante qui da noi in Italia, a Brescia;
- una graditissima sorpresa, presentata da Gabriella Alù: una voce (quella di Bice Mortillaro) della coraggiosa rivista palermitana "Mezzocielo", che ospitiamo con grande piacere
.
Buona lettura!
|