Invece di affliggervi e perdere coraggio contemplando in televisione facce ghignanti e facce perplesse, perché non provate a documentarvi, con calma, per andare a votare (attenzione: non c'è il quorum, quindi anche un solo voto conta) con lucidità e consapevolezza, e anche per saper rispondere adeguatamente a chi vi racconta balle?
Continuiamo:
Parte Seconda
Ordinamento della Repubblica:
- Titolo I - Il Parlamento
- Sezione I - Le Camere (articoli 55-69)
- Sezione II - La formazione delle leggi (articoli 70-82)
- Titolo II - Il Presidente della Repubblica (articoli 83-91)
- Titolo III - Il Governo
- Sezione I - Il Consiglio dei Ministri (articoli 92-96)
- Sezione II - La pubblica amministrazione (articoli 97-98)
- Sezione III - Gli organi ausiliari (articoli 99-100)
- Titolo IV - La Magistratura
- Sezione I - Ordinamento giurisdizionale (articoli 101-110)
- Sezione II - Norme sulla giurisdizione (articoli 111-113)
- Titolo V - Le Regioni, le Province, i Comuni (articoli 114-133)
- Titolo VI - Garanzie Costituzionali
- Sezione I - La Corte Costituzionale (articoli 134-137)
- Sezione II - Revisione della Costituzione - Leggi Costituzionali(articoli 138-139)
Disposizioni transitorie e finali (I-XVIII)
Bene, questa è la nostra Costituzione, firmata a Roma il 27 dicembre 1947 dal Presidente della Repubblica Enrico De Nicola e controfirmata dal Presidente dell'Assemblea Costituente Umberto Terracini e dal Presidente del Consiglio dei Ministri Alcide De Gasperi, con il Visto del Guardasigilli Grassi.
Ho segnato in rosso il Titolo V perché era stato modificato dal Governo di centrosinistra nel 2001 con una esigua maggioranza. Le modifiche erano state poi sancite definitivamente dal successivo Referendum, diventando legge dello Stato (legge costituzionale 18 ottobre 2001 n.3).
Ora, è proprio su questo titolo quinto che si concentrano le critiche dei partigiani del Sì all'attuale Referendum: "Se lo avete toccato voi, il sacro testo," affermano "perché non possiamo farlo anche noi?".
E' il caso allora di andarlo a vedere subito:
Come avete visto, si tratta in tutto di:
- uno spostamento (inserimento dell'art.115 nell'art.114);
- una abrogazione parziale dell'art.125;
- tre abrogazioni (articoli 128, 128, 130).
Queste modificazioni introdotte dal precedente governo di sinistra riguardano tutte i maggiori poteri conferiti alle Regioni (la cosiddetta mini-devolution).
E adesso andiamo a vedere quali modificazioni propone invece il centrodestra (su queste dovremo votare SÌ se le approviamo, NO se le respingiamo). Il testo di riferimento è quello della Gazzetta Ufficiale N. 269 del 18 Novembre 2005, offerto in Rete dal benemerito Comune di Iesi:
Come avete visto, le modifiche proposte dai fautori del Sì riguardano i seguenti articoli:
55, 56, 57, 58, 59, 60, 61, 63, 64, 65, 66, 67, 69, 70, 71, 72, 73, 74, 76, 77, 80, 81, 82, 83, 84, 85, 86, 87, 88, 89, 91,
92, 93, 94, 95, 96, 98, 104, 114, 116, 117, 118,
120, 122, 123, 126, 127, 131, 133, 135, 138.
In pratica, il governo Berlusconi, istituendo il Senato federale, ha "riscritto" tutta la seconda parte della Costituzione (e non solo il TITOLO V, come qualcuno afferma), il che rischia di avere gravi conseguenze sulla nostra convivenza civile, regolata dalla Prima parte della Costituzione.
Vi rendete conto adesso di quello che vi si chiede di approvare?
Paola Musarra