Roma, luglio 2016
Barbara - Ma che vuol dire questa successione di numeri?
Blanche - Intanto ti basti sapere che viviamo quotidianamente in una situazione paradossale, per non dire assurda. Cerco di chiarire quello che voglio dire, senza troppo semplificare il problema.
Barbara - Problema irrisolto, se ho capito bene.
Blanche - Già.
Barbara - Beh, coraggio: anche se non hai la "soluzione" del problema, possiamo accontentarci della sua "enunciazione"!
Blanche - Dunque: diciamo che con gli strumenti e le categorie concettuali che la nostra cultura ci ha inculcato e con il linguaggio che possediamo, o meglio: che ci possiede, noi dovremmo poter affrontare il "nuovo"...
Barbara - Cioè?
Blanche - Il "nuovo", anzi il "completamente nuovo", è il complesso di eventi, circostanze, situazioni, abitudini comunicative, tipi di relazioni e rapporti assolutamente non previsti (e non prevedibili) che siamo costretti a fronteggiare e in qualche modo - almeno - a descrivere, per dare una forma ai nuovi problemi con i quali ci dobbiamo confrontare. Ma con quali strumenti, quali categorie concettuali? E con quale linguaggio? Mancano "le parole per dirlo.. Qui sta il paradosso, capisci? Bisogna "pensare l'impensato", direbbe Enrico Castelli Gattinara...
Barbara - Beh, ma tu esageri! Nel "nuovo" c'è sempre qualcosa di vecchio, nel senso che si può sempre ricondurre, per esempio, un evento del tutto imprevisto a un evento del passato, simile, ma... certo, capisco, mutatis mutandis...
Blanche - No guarda, così si rischia di far peggio, te ne rendi conto? Si ricade in vecchi schemi inadeguati che invece bisogna ribaltare da cima a fondo!
Barbara - E allora che si fa?
Blanche - Forse adesso ti posso spiegare quella successione di numeri che ti aveva incuriosito...
"2, 4, 6, 8, 10, 12, 27..."
Dunque, Gregory Bateson...
Barbara - Ecco, lo sapevo! Quando si tratta di disincrostare le pentole... Forza, sentiamo!
Blanche - Allora, Bateson introduce il suo ragionamento su questi numeri in Mente e natura, in un paragrafo intitolato "La scienza non prova mai nulla" (sic!). Che cosa ti colpisce in questa serie?
Barbara - E' ovvio, il 27! Che c'entra con i numeri precedenti?
Blanche - Ecco, appunto, non c'entra niente. Però, se vado avanti, ecco che cosa viene fuori:
"2, 4, 6, 8, 10, 12, 27, 2, 4, 6, 8, 10, 12, 27, 2, 4, 6, 8, 10, 12, 27... "
Continua tu!
Barbara - Mah, vorrei dire 2, ma mi sa che...
Blanche - Infatti. Tu puoi solo "sperare" che le cose siano semplici, in realtà potrebbe apparire qualsiasi altro numero, se aumentiamo il livello di complessità della serie.
Ascolta quello che dice Bateson:
"Qualunque successione di numeri io vi presenti, esisteranno sempre alcuni modi semplici di descriverla, ma vi sarà un numero infinito di modi alternativi non vincolabili dal criterio della semplicità."
Barbara - E quindi?
Blanche - E quindi dobbiamo avventurarci coraggiosamente in territori sconosciuti, preparandoci a spostarci continuamente ad un livello superiore di osservazione, che includa nuove prospettive e ci consenta, allargando l'orizzonte, di cogliere il primo manifestarsi del "nuovo" che dovremo accogliere.
Barbara - E questo a tutti i livelli, immagino: fisiologico...
Blanche - ... pensa al primo manifestarsi di una malattia, o ai segni della pubertà, della gravidanza, della vecchiaia...
Barbara - ...a livello relazionale...
Blanche - ... famiglia, colleghi, amicizie...
Barbara - ...a livello politico...
Blanche - Ahiahiahi...
Barbara - ... per non parlare degli aspetti cultural-filosofici e soprattutto scientifici!
Blanche - A proposito del livello scientifico, "la scienza non prova mai nulla", dice Bateson, ma esplora. E nella libera esplorazione c'è tanta gioia. Ho letto su la Repubblica del 26 giugno che l'astrofisico americano Kip Thorne alla domanda "Ora che le onde gravitazionali sono state catturate, cosa le piacerebbe scoprire?" ha risposto: "Qualcosa di totalmente inaspettato!"
Barbara - Adesso mi viene in mente un episodio di tanti anni fa, quando una mia insegnante, iniziandoci ai segreti della programmazione informatica, ci chiese: "Sappiamo che una retta è formata da infiniti punti, ma quanti punti ci sono fra un punto e l'altro?" Ehi, lo sto chiedendo a te!
Blanche - Mhm... forse - penso nessuno... no, eh?
Barbara - Tra un punto e l'altro ci sono infiniti punti.
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Testi citati:
- Mind and nature. A Necessary Unit (Dutton, New York 1969. Trad. ital. Mente e Natura. Un'unità necessaria, Adelphi, Milano 1984), pp.43-47
- Enrico Castelli Gattinara, Pensare l'impensato, Meltemi Editore, Roma 2004, Seconda parte