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Per il Seminario Bateson - Omaggio a Yourcenar

"Come si salvò Wang Fo"

testo e foto: Paola Musarra

quadri: Rita Proietti


Roma, 14 giugno 2008

Adesso vi racconto un racconto. L'ho già fatto una volta su MeDea con un Ricordo di viaggio di Giuseppe O. Longo.

Questa volta voglio rendere omaggio a Marguerite Yourcenar, più precisamente ad una delle sue Nouvelles orientales (Gallimard, Paris 1963): "Comment Wang-Fô fut sauvé" ("Come si salvò Wang Fo").

Ho tradotto, ridotto, adattato e messo in scena amatorialmente con e per un ristretto gruppo di amici questa novella che mi era stata segnalata da Laura Scarino (avete letto il suo giocotest). Secondo lei la novella era particolarmente adatta per costituire un "intermezzo" nel denso Seminario nazionale di giugno del Circolo Bateson, intitolato: "Alla ricerca della realtà - Percezione e costruzione".

Sul Seminario e sul Circo(lo) troverete altre notizie, se lo desiderate, sul sito del Circolo Bateson.

Ma ora lasciatevi prendere dal racconto...

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Il vecchio pittore cinese Wang Fo e il suo discepolo Ling errano lungo le strade del regno di Han. Avanzano lentamente: Wang Fo si ferma di notte per contemplare gli astri, di giorno per guardare le libellule. Ama l'immagine delle cose, e non le cose: si impadronisce dell'aurora e capta il crepuscolo. Si dice che abbia il potere di dar vita alle sue pitture...

Ling è nato in una casa in cui la ricchezza ha sempre eliminato ogni imprevisto. Questa esistenza ovattata lo ha reso timido, pieno di paure: gli insetti, il fulmine, i morti...

Da qualche tempo, tuttavia, grazie al vecchio maestro Wang Fo, Ling ha acquistato un'anima nuova e una nuova percezione: sa ammirare la livida striatura di un lampo, segue rapito il percorso esitante di un insetto...

Fiori di  R.Proietti
R.Proietti - Fiori

E' sera. Il vecchio pittore e il suo discepolo raggiungono i sobborghi della Città Imperiale. Ling ha trovato una locanda per il suo maestro, e insieme si addormentano.

Ma all'alba i soldati dell'Imperatore fanno irruzione nella locanda con urla e schiamazzi volgari.

... con urla e schiamazzi...
... con urla e schiamazzi...

Con violenza afferrano per la nuca Wang Fo e Ling e li trascinano fuori, costringendoli a percorrere strade dissestate.

Ling disperato sostiene il maestro e lo guarda sorridendo, il che per lui è un modo più tenero di piangere...

Giungono così al Palazzo Imperiale. Attraversano innumerevoli sale. Tutto suggerisce l'idea di una potenza e di una sottigliezza sovrumane.

Fiori di  R.Proietti
R.Proietti - Maschera

Ecco, l'aria diventa rarefatta e il silenzio si fa profondo: il drappello entra nella Sala del Trono, al cospetto del Figlio del Cielo. Alla destra dell'Imperatore, il Ministro dei Perfetti Piaceri, alla sua sinistra il Consigliere dei Giusti Tormenti.

Parla Wang Fo:
"Drago Celeste, io sono vecchio, povero, debole. Tu hai diecimila vite, io una sola, e sta per finire. Che ti ho mai fatto di male?".

E l'eco sembra ripetere: "Che ti ho fatto... che ho fatto... di male ... male...".

L'imperatore parla, e la sua voce è così melodiosa che fa venir voglia di piangere:
"Tu mi chiedi che cosa mi hai fatto, Wang Fo?".

... l'imperatore ...
... l'imperatore...

L'imperatore racconta. Suo padre aveva una collezione di quadri del vecchio pittore. Fino all'età di sedici anni il futuro Imperatore, confinato in totale solitudine nel Palazzo, si era rappresentato il mondo attraverso quelle pitture: un mare così azzurro da trasformare in zaffiro una pietra che vi cadesse dentro, donne che si aprivano e si chiudevano come fiori sospinti dal vento, giovani, seducenti guerrieri, slanciati come frecce...

Ma quando a sedici anni volle vedere il mondo da vicino, le rive sassose lo disgustarono degli oceani, la carne delle donne si rivelò ripugnante come i quarti di bue appesi dal macellaio e le rozze risate della soldataglia lo fecero vomitare.

"Tu mi hai disgustato di ciò che possiedo e mi hai istillato il desiderio di ciò che non potrò mai possedere. Per questo ti farò bruciare gli occhi e tagliare le mani!".

A queste parole Ling si slancia contro l'Imperatore per colpirlo.
"E ti odio, vecchio Wang Fo, anche perché hai saputo farti amare" sospira il Figlio del Cielo.

Ad un suo cenno uno dei soldati alza la spada e la testa di Ling si distacca dal busto come un fiore reciso.

... come un fiore reciso...
... come un fiore reciso...

A Wang Fo disperato non resta che inginocchiarsi davanti alla chiazza di sangue scarlatto che spicca sul pavimento di giada.

"Asciuga le tue lagrime, Wang Fo" continua l'Imperatore. "Prima del supplizio dovrai completare un tuo quadro incompiuto, che fa parte della mia collezione. Un quadro meraviglioso, con le montagne, i fiumi, il mare... Devi completarlo! Se rifiuti, prima di accecarti farò bruciare tutte le tue opere, e tu sarai simile a un padre che vede massacrare i suoi figli. Portate il quadro!".

Il quadro incompiuto - R.Proietti
R.Proietti - Il quadro incompiuto

Wang Fo comincia col tingere di rosa l'ala di una nuvola impigliata nella montagna, poi aggiunge al mare larghe pennellate azzurre e alcune piccole increspature.

Ma che succede? Il pavimento della Grande Sala diventa umido... l'acqua comincia a salire, sommerge i cortigiani, costretti dall'etichetta a restare al loro posto, la testa pallida dell'Imperatore ondeggia sull'acqua come un fiore di loto.

Una piccola imbarcazione dal fondo del quadro avanza lentamente in primo piano.

Ma è Ling!

"Come potevo io morire, se il maestro è vivo?". Ling aiuta il suo maestro a salire in barca e prende i remi: "Il mare è bello, c'è buon vento, gli uccelli marini fanno il nido. Partiamo, Maestro, per il paese oltre i flutti...".

E l'eco ripete:"Partiamo... partiamo... vento... vento...".

Wang Fo prende la barra del timone. Lentamente la barca si allontana, piano piano si dissolve il palpitare dei remi. Il maestro e il suo discepolo scompaiono per sempre sul mare di giada azzurra inventato dal vecchio pittore.

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Personaggi e interpreti

Wang Fo..................................Gianni Tomasetig
Ling..........................................Laura Scarino
L'Imperatore.............................Paolo Monti
Il Ministro.................................Laura Rossi
Il Consigliere............................Lucilla Ruffilli
Il Soldato.................................Giuseppe Davì
Voci recitanti............................Amelia Caselli e Paola Musarra

Il piccolo Alessandro "Pucci" Marconi, minuscolo alter ego di Wang Fo, ha portato in scena i quadri di Rita Proietti.

Gianni e Alessandro
Gianni e Alessandro





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