Porta di Roma è un nuovo megacentro commerciale, situato all'estremo nord di Roma, addirittura "fuori mappa", la via Alberto Lionello non c'è ancora: siamo nel verde dell'agro romano...
Oggi è sabato, sono le due del pomeriggio. L'autobus n. 38 porta me e Gianni, il mio compagno, dalla Stazione Termini al capolinea, in via Cesco Baseggio, poi ancora due fermate. Siamo su un piccolo poggio. Ecco la torre di Ikea, in un paesaggio ondulato, sconvolto dalle ruspe fino all'orizzonte.
Un centinaio di metri ancora, e siamo inghiottiti dal centro commerciale. Cerco la FNAC, tra scale mobili e tapis roulants che salgono e scendono.
Molti giovani cercano i saldi, e... ma che c'è laggiù? Una grande vasca rettangolare piena di sabbia racchiude e protegge un mosaico romano (sorvegliato a vista da un vigilante) trovato sul posto durante i lavori. E' proprio vero: nella campagna romana non ci si sente mai soli! Forse qui c'era una locanda, attrezzata per il cambio dei cavalli...
Intorno a noi mille possibilità per mangiare qualcosa. Scegliamo una gelateria con il marchio Slow Food; per me pistacchi di Bronte, per Gianni cioccolato del commercio equo e solidale. La luce naturale attraversa i lucernari. Ma che cos'è quella strana forma in alto? Un motociclista?!
Solo giovani in giro. Ma dove sono gli altri? Come si socializza qui dentro? Ecco là un anziano signore, decidiamo di pedinarlo. Accidenti, quanto corre! Esce in un cortile interno, lo perdiamo di vista. Forse è entrato nel reparto "bricolage"... no! eccolo là, sta salendo la scala mobile di Ikea.
Decidiamo di vivere l'avventura Ikea fino in fondo (Elena Stancanelli ce ne offre una descrizione esilarante nel suo libro). Molte coppie giovani tra i mobiletti, qualche giovane donna è accompagnata dalla madre. Ci dirigiamo al bar. Il sole comincia a scendere, c'è una bella luce, si sta bene al tavolo vicino alle vetrate.
Sento scoppi di risa nel settore "famiglia", coloratissimo. Vado ad esplorare. Il bagno è attrezzatissimo, ci sono gabinetti per "gruppi familiari". Ne scelgo uno per single e scopro che invece è per ragazze madri: a mezza altezza sul muro c'è infatti un sediolino pieghevole sul quale deve essere piacevole installare il marmocchio gnaulante per cimentarsi a mani libere con jeans e collant...
All centro del grande salone c'è un grande tavolo rotondo che accoglie una decina di giovani donne. Ridono e scherzano, mangiano dolcetti svedesi e bevono bevande colorate. Stanno festeggiando qualcosa - o forse, semplicemente, hanno letto il libro di Elvira Reale e vogliono prendersi un po' di tempo tutto per loro.
A tre metri di distanza, in un basso recinto, la massa dei loro pargoli si compone, decompone e finalmente di ricompone intorno ad una animatrice che comincia a raccontare una storia...
Poco distante, una ragazza ha poggiato sul tavolo un bambino piccolissimo e lo sta allattando. Su un divano, una coppia di anziani guarda benevolmente.
Sono le 5, scende la sera. E' tempo di rientrare. Incontriamo uomini e donne che "hanno staccato" e forse vanno a uno dei dieci cinema del centro. Noi tra mezz'ora saremo a casa.