Roma, marzo 2003 Embedded = "incapsulata", quasi costretta immobile in un bed, in un letto, all'interno dell'esercito anglo-americano. Così viene definita da Lucio Caracciolo la comunicazione giornalistica sulla guerra in Iraq. Sono all'Associazione della Stampa Estera per la presentazione (annunciata nella nostra rubrica Eventi) del documentario di Corrado Veneziano sul bombardamento della TV di Belgrado del 23 aprile 1999. Continuità e progressione nelle guerre... In questi giorni ho vissuto due momenti di riflessione critica che, pur riferendosi a due eventi diversi (il sequestro Moro e la guerra in Kosovo), hanno gettato lampi di luce sinistra anche su QUESTA guerra, regalandoci frammenti di verosimiglianza e alcune verità, e al tempo stesso sottolineando tragicamente la nostra situazione di embedded. La prima riflessione critica è stata quella di Giovanni Fasanella e Giuseppe Rocca (sì, proprio lui). Il 20 marzo da bibli a Roma c'è stata la presentazione del volume Il misterioso intermediario. Igor Markevič e il caso Moro, Einaudi, Torino 2003 (ne troverete un resoconto particolareggiato sul sito dell'agenzia di stampa Clorofilla). Alla presentazione del volume è intervenuto anche il regista Sergio Martinelli. Il suo film, Piazza delle Cinque Lune uscirà il 9 maggio. Ed è proprio tentando una ricostruzione dal vivo del momento dell'assalto in via Fani che il regista ha scoperto alcuni frammenti di (non)verità. "Non funziona, dotto'!", lo avverte uno degli attori: le dichiarazioni dei brigatisti e gli atti del processo non collimano con la "messa in scena", ma soprattutto non collimano né con l'autopsia del capo scorta né con le foto delle macchine, scattate mezz'ora dopo l'agguato. La ricostruzione dell'evento risulta impossibile. Incapsulati, noi, nella falsa informazione (ma non lo avevamo sempre detto?), incapsulati, forse, gli stessi brigatisti in una regìa strategica assai più complessa... La seconda riflessione critica si è svolta dentro e intorno al documentario di Corrado Veneziano Sedìcipersone (sedici/se dici persone...) E' importante scoprire chi ha tolto il veto che l'Italia aveva posto al bombardamento di Belgrado, è importante sapere chi era stato avvertito e quando (e chi NON era stato avvertito e perché) della imminente distruzione degli studi televisivi. E Rambouillet sullo sfondo, con le sue inaccettabili condizioni... Due terribili constatazioni:
Incapsulati, dunque, e condannati, con le palpebre aperte a forza come in "Arancia meccanica", a frugare nell'enorme discarica visiva delle notizie, destinate, il più delle volte, a cancellare, a sopraffare le notizie del giorno prima. Ma a volte un occhio acuto dietro la macchina da presa sembra attraversare le fitte bende che ci avvolgono e offrirci fulminee immagini senza tempo che restano simbolicamente nella nostra memoria. ************ E' il 23 o il 24 marzo, non ricordo. Un operatore di Rai3 filma le macerie di una piccola casa distrutta a Baghdad. Qualcuno è sepolto lì sotto, si scava con le mani. Una folla vociante e gesticolante circonda i giornalisti. C'è, una donna che urla con la bocca spalancata. Ha i capelli sciolti lisci pieni di polvere, ha un vestito nero a fiori rossi, anch'esso tutto impolverato. Sorregge una scatola grande di cartone scuro, sulla quale è posata una zuppiera. Bianca, a fiori rossi. Il coperchio non c'è. Nella zuppiera c'è qualcosa, sembra una grossa tazza, anch'essa a fiori.************ Qualche giorno dopo un operatore riprende una piccola folla che si affanna attorno a un corpo distrutto cercando di caricarlo su una barella. E' un uomo? Una donna? Una mano sporge, coperta di polvere. Rapido un uomo si curva e bacia quella mano, poi si ritrae. ************ La sera del 25, dopo la presentazione del cortometraggio di Corrado, torniamo a casa. In cucina, la pietanza che ho preparato mimando una vita normale sfugge dalle mie mani incerte e si spande sul pavimento tra i cocci. E allora finalmente raggiungo quel dolore, e non riesco a smettere di urlare. |