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Le Madri
a cura di
Paola Musarra

 

Tempo fa abbiamo ricevuto - ricordate? - da Angela Frulli, che arricchisce MeDea con il suo bellissimo lavoro (Mestieri da donna), la foto della sua piccola Gaia.

Gaia

Recentemente poi ci è arrivata questa deliziosa foto di Sabina Manetti con il suo bambino, Erik il Rosso...

Erik

Ma a queste immagini idilliache si sono sovrapposte altre immagini "materne", molto più inquietanti...

Il 17 novembre infatti Enrico Castelli Gattinara ed io abbiamo presentato a Roma, presso la libreria Odradek, il libro di Giuseppe O. Longo "La camera d'ascolto", che è tutto dedicato ad una figura di madre "amatissima e devastante" (potete leggere in questo stesso numero di MeDea la mia relazione).

La camera d'ascolto

Nel suo intervento Enrico ha molto pertinentemente evocato le Madri (die Mütter) del Faust di Goethe, sottolineandone la terribile ambiguità.

"Göttinen thronen hehr in Einsamkeit,
Um sie kein Ort, noch weniger eine Zeit;
Von ihnen sprechen ist Verlegenheit.
Die Mütter sind es!"

“... Was ist das Wort, das ich nicht hören mag?...”

"Die einen sitzen, andre stehn und gehn,
Wies eben kommt, Gestaltung, Umgestaltung
Des ewigen Sinnes ewige Unterhaltung."


"Dèe dominano altere in solitudine.
Non luogo intorno ad esse e meno ancora tempo.
Parlarne è arduo.
Sono le Madri!"

"... Che ha questa parola, che non posso ascoltarla?..."

"Siedono alcune, altre stanno e si muovono
come il caso comporta. Formarsi, trasformarsi,
eterno giuoco dell'eterno senno."

(J.W.Goethe, Faust, trad. F.Fortini. Mondadori Milano 1970)

Durante il dibattito gli interventi di Lidia Decandia e Claudia Mineide del Circolo Bateson hanno proposto uno sguardo di donna, spostando l'ottica dal rapporto madre/figlio al rapporto madre/figlia.
Da qui l'idea di offrirvi alcune letture al femminile delle infinite ambigue contraddittorie possibilità insite in questo rapporto, scelte tra quelle che il caso ha fatto fiorire nel giardino di MeDea.

all'inizio

 

mise en page:
Paola Musarra


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