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Frammenti di futuro: quasi un editoriale


di
Paola Musarra


Prima parte

Lasciatemi percorrere, in un vagabondaggio molto personale, quei piccoli sentieri che partono da lontano, raggiungono e ravvivano MeDea, trovandovi gradita dimora e diritto di cittadinanza. Questi imprevedibili percorsi a volte si intrecciano, offrendoci nuove prospettive di futuro.

Il Paese delle Aquile

Ci sono musiche che ci attraversano, ci avvolgono, ci sostengono: gli uomini si alzano in piedi e seguono il ritmo aprendo le braccia come ali - sono irresistibili. la bandiera albaneseLe donne li ammirano poi a loro volta si alzano e intrecciano le mani a ghirlanda con i loro compagni, creando un lungo nastro fiorito.

Ancora una volta ho vissuto questa magia alla Festa degli Albanesi, organizzata dal Bota Shqiptare. Questa musica accompagna la conclusione del nostro Progetto Albania, ma in realtà apre la porta a nuove collaborazioni, a nuovi interventi sul Paese delle Aquile, che troverete su MeDea a partire dal mese di gennaio 2003.

Piccoli editori

Come sarebbe bello se le lingue avessero la stessa immediatezza della musica nell'attraversare le Orme sul marefrontiere! Purtroppo invece a volte sono viste come una barriera invalicabile...
Mi consolo comprando un piccolo libro bilingue italo-albanese, Orme sul mare, di Miranda Sulce, della casa editrice Sinnos (è una ONLUS che ha come finalità il reinserimento lavorativo di persone svantaggiate). Questo libro fa parte della collana Mappamondi:
"Libri bilingui scritti da autori immigrati per ragazzi italiani che hanno compagni di scuola stranieri e per ragazzi stranieri che hanno compagni di scuola italiani. Libri ponte tra storie, lingue, tracce di culture diverse."

Sono alla Prima Fiera nazionale della piccola e media editoria, che si è svolta al Palazzo dei congressi di Roma dal 29 novembre al 2 dicembre.la fiera Allo stand della CISU (una casa editrice a noi cara, ricordate Infoperla '99?) trovo un volume incandescente di un giovane e promettente storico di Prato, Luca Bravi: Altre tracce sul sentiero per Auschwitz. Il genocidio dei Rom sotto il terzo Reich. In questi tempi oscuri di rozzo revisionismo il lavoro di Luca Bravi ci obbliga a ripercorrere le vie dell'Olocausto, anzi degli olocausti, scoprendo atrocità dimenticate. Sapevate che nella cultura di alcuni gruppi nomadi c'è il divieto di parlare dei propri morti? Pensate allora alla difficoltà di una coraggiosa ricerca che si propone di far uscire dall'oblìo stragi sepolte nel nulla...
Allo stand della Palomar c'è un'amica di Anna Rita Taronna (ma sono tutte così belle le ragazze di Bari?); compro due libri che mi aiuteranno a riflettere sulle donne che si fanno ponte e crocevia tra lingue e culture diverse nelle zone di confine: Mappe senza frontiere di Paola Zaccaria (Palomar, Bari 1999) e lo sconvolgente Terre di confine/ La frontera di Gloria Anzaldúa (Palomar, Bari 2000), dal quale traggo questa citazione:
"...se vuoi davvero ferirmi, parla male della mia lingua (...). Non lascerò più che mi si faccia vergognare della mia esistenza. Avrò la mia voce: india, spagnola, bianca. Avrò la mia lingua di serpente - la mia voce di donna, la mia voce sensuale, la mia voce di poeta. Supererò la tradizione di silenzio." (p.57)

La frontera

Frontiere, lingue, donne, poesia... Come non pensare alla terra a me cara?

continua

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