"Qualche giorno fa la nostra amica Lella Zanco è morta.
Desideriamo ricordare la profonda umanità con cui ha intessuto una rete di relazioni nel mondo del femminismo, dell'arte, della cultura, ma anche con le persone incontrate casualmente, facendo anche della malattia uno strumento di conoscenza e di riflessione messo a disposizione di medici e pazienti.
Lei non lasciava niente al caso e aveva un'opinione intelligente su tutto. Era dolcissima, spiritosa, ma sapeva anche essere caustica.
Abbiamo avuto una grande fortuna ad averla per amica. Per ognuna di noi quello con lei è stato un incontro speciale, perché aveva un'intuizione delle diverse sensibilità che le permetteva di mettersi in sintonia e in questo modo dava valore ad ognuna di noi. Veramente ci ha molto amato e di questo dono non possiamo che esserle grate. La fiducia che aveva in noi ha dato forza a ognuna, la sua pratica di ascolto attento, mai compassionevole ma sempre empatico, ci ha aiutato a guardare anche alle nostre vicende individuali con un distacco salutare.
Privilegiando la pratica del dialogo e della politica del quotidiano, Lella non ha mai voluto scrivere, ma ci ha lasciato comunque un patrimonio indelebile di pensiero e di amore."
Antonella, Emi, Grazia,
Ida, Linda, Marina,
Mariù, Raffaella
da "il manifesto", mercoledì 27 settembre 2006