Roma, dicembre 2015
Fine anno, tempo di consuntivi: lutti, guerre dettate esclusivamente da interessi economici, vite umane distrutte che valgono meno di altre vite, come se il respiro e il sangue non fossero gli stessi...
MeDea, lo sappiamo, non insegue l'attualità, che spesso rischia di farci naufragare in un diluvio di parole scontate: preferisce collegare con un tenue filo rosso alcuni argomenti sensibili, capaci di suscitare un ragionamento, una riflessione a più voci, come ad esempio il tema del gioco, rimbalzato dal seminario del Circolo Bateson a Viterbo ("Questo è un gioco. Questo è un gioco?") alla vacanza-studio di Badia Prataglia ("Due bambini che giocano").
Questa volta però c'è un ossessivo tema di attualità che rischia di imporsi con la violenza, distruggendo i nostri fragili equilibri: la paura.
Gioco e paura: come affrontare insieme questi due temi, apparentemente inconciliabili?
Sfoglio il piccolo libro di centoni e poesie di Paolo Di Santo: Poeta a chi?
Da quando Paolo è morto, il 13 maggio di quest'anno, è cambiato il mio rapporto con il computer: non c'è più lo scambio, la condivisione, la "fratellanza" (avevamo tanti progetti...). Non c'è più l'allegria.
Che cosa sto cercando nel suo libretto?
Ed ecco la risposta: trovo "paura" e "gioco" insieme nella stessa poesia.
Nella nuda semplicità dei suoi versi, Paolo ci insegna a vivere. E a morire.
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NIENTE PAURA di Paolo Di Santo
Corri, senza paura di inciampare.
Nuota, senza paura di affogare.
Rischia, quando è il momento di rischiare.
Ama, non aver paura di soffrire.
Prova finché non ce la farai.
Pensa, non aver paura di sbagliare.
Partecipa, non aver paura di non contare nulla.
Combatti e saprai quanto sei forte.
Sogna, i sogni ti indicano la strada.
Vola, non aver paura di cadere.
Vivi, non aver paura di morire.
La vita è un gioco
e le regole del gioco le puoi scoprire solo giocando:
la felicità la devi cercare nel tuo cuore,
se sei felice, vinci,
giocare in compagnia è più bello,
se hai paura hai già perso,
se non giochi, morirai senza aver vissuto.
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