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Ricordando Paolo...
con
Rosanna Angelelli e Paola Musarra


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Paola - ... lo so che è molto difficile ricordare una persona cara così poliedrica e sfaccettata... Ci ha provato Paola Rosati: ci ho provato anch'io, recentemente anche con una sua poesia.
Ma tu, Rosanna, come me, hai avuto la ventura di lavorare al computer insieme a Paolo, perciò ti chiedo una riflessione proprio su questa esperienza...

Rosanna - D'accordo, però prima voglio ricordare la poesia di Paolo di cui parlavi: "Niente paura". Le sue parole mi hanno fatto riflettere sul significato di "giocare la vita" e "giocarsi la vita".
La prima frase, "giocare la vita", apre ad una relazione esterna, ricca di varie possibilità. La seconda, "giocarsi la vita", implica una relazione interna, per il sé...

Paola - Quasi una sfida, vuoi dire?.

Rosanna - Sì, con un significato per lo più duro, del tipo: "Mi sono giocato tutto per..."... Mi rendo conto che l'equilibrio dovrebbe stare tra queste due "zone", ma è un equilibrio molto difficile da raggiungere.

Paola - E forse una "zona" non esclude l'altra....

Rosanna - Ne riparleremo, forse. Ma adesso voglio rifugiarmi in un divertente ricordo di Paolo.

Paola - Paolo al computer?

Rosanna - Non solo, è il ricordo di un Paolo che giocava con tutti gli oggetti a portata di mano: penne, posate,con le quali si divertiva a fare il batterista...

Paola - E' vero, era una specie di moto perpetuo!

Rosanna - Al computer poi... Mentre tu stavi scrivendo toccava all'improvviso la tastiera, modificava i collegamenti con la stampante... insomma, faceva "succedere cose" a gran velocità, cose che era difficilissimo poi ricostruire razionalmente.

Paola - Sì, insomma: "tocchiamo tutto, qualcosa succederà"! E qualcosa, effettivamente, succedeva, nel senso che voleva lui...

Rosanna - Alle mie rimostranze, ti faceva uno sghignazzo e poi ti guardava con occhi tra il malizioso e il carezzevole, ecco, proprio come nella foto pubblicata su MeDea....

quel sorriso

Paola - E magari se ne usciva con uno dei suoi aggettivi... perché sapeva giocare con la lingua come con i tasti del computer... Paola Rosati ricorda sempre i suoi giochi linguistici con i cognomi degli alunni...

Rosanna - Eh già: se protestavo perché non riuscivo a seguirlo mi guadagnavo un "Inconscia!" o uno "Sbombellata!", che...
Però attenzione: fin qui abbiamo scherzato, in realtà Paolo aveva l'abilità di muoversi in situazioni complesse, inventando strategie su due piedi.

Paola - Proprio quello che ci vuole al computer!

Rosanna - Ma non solo: aveva un'abilità prodigiosa nel "districare" le cose. Una volta a casa mia disintrecciò un giochino di palline di metallo, tenute in stato di riposo da fili di nailon separati.
Avevo dato una cena e un amico si era divertito ad arruffare tutto, sicuro poi di venirne a capo. Invece, niente: si era creato un groppo quasi gordiano....

Paola - E Paolo?

Rosanna - Paolo prese in mano il "nodo" e in pochissimo tempo lo districò...
Questo per il momento è quello che riesco a dire di lui.

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