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Il nuovo romanzo di Marco D'Amico

A Ostia, libri e gabbiani
di
Paola Musarra

ottobre 2012

Mentre l'autunno romano è ancora incerto tra il freddo nordico e la bolla africana, io ricordo una bella giornata trascorsa in riva al mare...

Siamo al Porto turistico di Ostia. E' il 22 settembre, è una splendida mattinata di sole, con un piacevole venticello fresco.

Nell'ambito della "Biosfiera - Prodotti ed attività sostenibili" il Centro Habitat Mediterraneo (CHM) - Lipu ha organizzato due eventi:

  1. la liberazione di tre gabbiani dalla spiaggetta del porto;
  2. la presentazione, presso il Centro visite poco distante, con la collaborazione della Casa Editrice Robin, del nuovo libro di Marco D'Amico: Tutto naturalmente in un'estate.

titolo

Scendiamo sulla spiaggetta di ghiaia e Marco annuncia che il primo gabbiano sarà liberato da... Paola Musarra!

Indosso i guantoni di protezione e, aiutata da un responsabile della Lipu, stringo tra le mani un giovane gabbiano picchiettato di grigio che somiglia molto a quello che avevo fotografato per la homepage di MeDea in una strada di Roma, ricordate?

foto Paola Musarra

Questo però si divincola e gira la testa guardandomi come per dire: "E adesso questa che vuole?"

Lo lancio con forza - si fa per dire - in aria, e lui, invece di perdersi nell'azzurro spazio infinito del cielo, dopo aver cercato di ribaltarmi in acqua invertendo i ruoli e le gerarchie, decide di farsi un bel bagnetto e si tuffa (che invidia!) a pochi metri dalla riva, frullando le ali e spruzzando acqua intorno a sé.

Dopo la liberazione degli altri due gabbiani (che raggiungono in acqua il loro amico) ci dirigiamo verso il Centro visite per la presentazione del libro di Marco.

Intervengono due responsabili del CHM-Lipu: Alessandro Polinori e Luca Demartini, il Direttore editoriale della Robin Claudio Maria Messina, Cristina Conforti giornalista di "Uno mattina" e Francesca della Giovampaola, giornalista di RomaUnoTV.

Tocca a me parlare, mi incoraggiano sorridendo tre splendide compagne di scuola di Marco sedute in prima fila, mentre un altro gabbiano mi sfida presuntuosetto dalla copertina del libro di Marco.

copertina

Ed ecco il mio intervento che vorrei intitolare:

Punto di svolta

"In ogni storia che si rispetti, in ogni narrazione degna di questo nome, c'è un 'punto di svolta', un evento: succede 'qualcosa' al protagonista ed ecco che, pur restando se stesso, non è più lo stesso di prima (ni tout à fait le même ni tout à fait un autre, direbbe Verlaine, e come non pensare al 'perturbante' di Freud?).

Qual è il 'punto di svolta' nel libro di Marco? Che cosa succede a Lorenzo, questo adolescente romano pigro e sfrontato che i genitori mandano contro la sua volontà a Lampedusa per fargli trascorrere le vacanze estive insieme al nonno Enea?

Ne parlavo con Gianni, il mio compagno, che è particolarmente attratto dagli aspetti pedagogici del romanzo ("Si dovrebbe presentare e diffondere nelle scuole", sostiene). Ci siamo trovati d'accordo: il 'punto di svolta' è il momento in cui Lorenzo si ribella all'idea che venga chiuso per mancanza di fondi il Centro Tartarughe Marine dell'isola, quel Centro che gli ha permesso di vivere esperienze nuove, di osservare da vicino la bellezza degli animali, di apprezzare l'impegno dei volontari, di conoscere la giovane, appassionata Maria...

Permettere che chiudano il Centro? No! Bisogna impedirlo a tutti i costi, dice con forza Lorenzo ai suoi nuovi amici, ormai rassegnati.

Ecco, questo impegno è del tutto nuovo per Lorenzo, ma attenzione: non è nuova la ribellione, che è un tratto distintivo del suo carattere.

Che cosa ha reso 'conciliabili' questi due aspetti? C'è un momento altamente simbolico nella storia (anche altri lo hanno notato) nel quale convergono

  • alcune letture significative (grazie al nonno, che gli ha donato 'il baule del sapere' e all'entusiasmo di Maria, Lorenzo ha superato il suo disamore per i libri);
  • l'ammirazione per la grazia del mondo animale, fonte di gioia (lo sguardo che gli rivolge in acqua la tartaruga liberata, il frenetico slancio delle tartarughine appena nate che corrono verso il mare...);
  • la sensazione sempre più netta che tutti gli esseri viventi facciano parte della stessa ragnatela, direbbe Gerald Durrell, della stessa struttura che connette, direbbe Gregory Bateson.
  • Questo momento simbolico è la liberazione del gabbiano. Ma - ancora una volta - attenzione: il volo del gabbiano non è soltanto la liberazione da tutti i vincoli e da tutte le costrizioni, ma è anche e soprattutto la consapevolezza che, quando sappiamo di essere nel giusto, possiamo e dobbiamo lottare con tutte le nostre forze per difendere la nostra libertà sia nel nostro agire politico che nelle nostre (innumerevoli, significative) scelte quotidiane."



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